Carlo Montarsolo, uno tra i più noti e validi artisti – a livello critico storico – della pittura italiana del dopoguerra, nasce a Marmore (Terni) il 29 maggio 1922. Dopo qualche anno si trasferisce con la famiglia a Portici (Napoli) dove consegue la laurea in Economia e Commercio presso l’Università “Federico II” di Napoli.
Avvicinatosi precocemente alla pittura, già a 15 anni vince il premio “Ludi Yuvenilis” dell’Arte con una serie di inchiostri a punta di penna ispirati al IV libro delle “Laudi” di Gabriele D’Annunzio.
A 16 anni scopre di avere un grande interesse per la pittura a olio e quasi ogni giorno sale al Vesuvio con Placido, un altro pittore locale. Allo stesso tempo, nel porto del Granatello, si impegna a dipingere “en plein air” seguendo la scuola di Crisconio. In una di queste sedute “dal vero”, durante un improvviso temporale che allaga la sua tavolozza, realizza un nuovo personale metodo di mischiare i colori, che non abbandonerà mai più.
Diciannovenne entra in Fanteria come Ufficiale, ma in seguito passa all’Aeronautica e durante questi anni non smette mai di dipingere. Molti Enti militari infatti sono ancora in possesso di sue opere eseguite nel periodo 1946-1950 e nel 1961 l’Accademia Aeronautica di Pozzuoli acquista anche il suo famoso olio “Einstein” .
Nel 1948 tiene la sua prima importante mostra personale alla “Galleria Forti” di Napoli per la quale i ben noti critici Barbieri, Schettini, Girace scrivono giudizi entusiastici. Nel 1957 Montarsolo vince il “Premio Mancini”, sponsorizzato dall’Accademia delle Belle Arti di Napoli, unico artista “esterno” ad ottenere tale riconoscimento. Nel 1958, con Birolli, Santomaso, Cassinari ed altri importanti artisti, è invitato a partecipare con tre olii al “Premio Marzotto”.
In questi anni Carlo Montarsolo avverte l’urgenza di scoprire più vasti orizzonti e conoscere “il respiro d’Europa”. Perciò parte per il Belgio dove, a Knokke sur la Mer, visita due importanti mostre di Picasso e Braque che lo colpiscono molto e lo spingono ad interessarsi ad altre tendenze europee.
Torna a Portici arricchito dalla lezione fondamentale del “cubismo analitico” e comincia a produrre nuovi lavori tra realtà e astrazione, risultato di un suo lungo sofferto impegno durato dal 1951 al 1971.
Risalgono a questo periodo le sue più belle composizioni “astratto-geometriche” culminate in olii di valore come la nota “Einstein” (la prima di una serie di famose firme catturate ed espresse con forme e colori quali Mozart, Brahms, Beethoven, Bach e Leopardi). Dello stesso periodo è il grande olio ispirato alla “Cathédrale Engloutie” di Debussy: “Il tempio sommerso” che rappresenta il primo autentico esempio di cubismo analitico visto a Napoli. Nella Mostra del Mezzogiorno del 1962 al Palazzo Reale di Napoli quest’opera ottiene il migliore riconoscimento della giuria presieduta da Giulio Carlo Argan e composta dai famosi critici Francesco Arcangeli, Cesare Brandi, Palma Bucarelli, Luigi Carluccio, Franco Russoli, Marco Valsecchi e Raffaello Causa.
Nel periodo 1968-1974 Montarsolo partecipa a quasi tutte le competizioni nazionali, vincendone diverse e tra le altre ottenendo il 1° Premio per l’Arte Sacra dell’Istituto Antoniano di Bologna (1969) per cui viene ricevuto in udienza da Paolo VI. Nel 1970 vince anche il 1° Premio assoluto di “Villa San Giovanni”. Viene quindi sempre invitato ad esporre ad ogni Quadriennale a Roma, alle Biennali di Venezia, alla Biennale Internazionale del Mediterraneo e successivamente a Melbourne, New York e Sydney quale rappresentante della pittura italiana dietro segnalazione della Quadriennale di Roma. Per i suoi meriti artistici e culturali nel 1968 viene insignito dal Capo dello Stato della “Commenda al merito artistico della Repubblica”.
Dal 1975 Montarsolo viene spesso invitato dagli Istituti Italiani di Cultura delle due Americhe ad esporre le sue opere e a tenere seminari e conferenze sull’arte moderna ed inizia così la sua attività di divulgatore culturale. Con l’aiuto e la sponsorizzazione delle rispettive Ambasciate Italiane, egli ripete la stessa esperienza in molte città europee quali Stoccolma, Helsinki, Turku, Monaco ed Amsterdam. Ritornato al suo studio di Portici, una panoramica soffitta borbonica, riprende il soggetto del mare, ispirato al poema “Ossi di seppia” di E. Montale.
Nel 1986 Raffaello Causa, Sovraintendente dei Beni Culturali Artistici e Storici di Napoli, propone di esporre le opere di Montarsolo in una personale mostra antologica al Museo di Villa Pignatelli di Napoli. E’ una meritata ricompensa per i felici risultati ottenuti sia in campo nazionale che internazionale e nell’occasione viene presentata una sua splendida monografia. Nel 1993 ha fatto seguito la cartella monografica edita da Electa in concomitanza con la mostra personale presso l’Università Federico II di Napoli ove si era laureato. Titolo della mostra: “Immagini del Creato e Geometria delle Forme”.
Altre sue mostre si tengono a Roma nel 1996 e nello stesso anno gli viene conferito a Gela (Sicilia) il prestigioso premio “Sileno d’oro” per la carriera, già assegnato negli anni precedenti a Renato Guttuso. Durante l’intero arco della sua vita Montarsolo ha contribuito allo studio dell’Arte moderna con articoli su giornali e riviste, tra cui “30 Giorni”, diretta da Giulio Andreotti. Nel 2002 viene pubblicato il suo libro “Un artista racconta l’arte”.
Nel 2005 dipinge le sue due ultime tele che raffigurano l'”Amerigo Vespucci”, il prestigioso veliero scuola della Marina Militare Italiana. La vicenda terrena di Carlo Montarsolo, Artista e cultore dell’Arte, si spegne a Roma il 23 luglio 2005.
Le sue opere figurano negli Istituti Italiani di Cultura nel mondo, nelle principali pinacoteche e musei, alla Permanente di Milano, nei musei d’arte moderna di Roma, Parigi, Monaco, Bonn, nel Museo d’Arte Moderna di Santo Domingo. Nel 2007 il Ministero degli Affari Esteri ha acquisito l’opera Operaio ferito (1961) per la Collezione d’Arte Contemporanea della Farnesina. Due retrospettive antologiche sono state realizzate nel 2008 presso la Pinacoteca di Gaeta e presso l’Accademia Aeronautica di Pozzuoli. Nel 2014, promossa dal Ministero degli Esteri e con l’adesione del Presidente della Repubblica, si realizza un’antologica al Museo nazionale del Montenegro. Nel 2015, decennale della sua scomparsa, viene costituita l’Associazione Montarsolo Su invito dalla Fondation Pierre Arnaud, rappresenta l’Italia in Svizzera per l’esposizione internazionale Réalisme, la symphonie de contraires. Nel 2016, su iniziativa della Città di La Spezia, si svolgono due retrospettive presso la Palazzina delle Arti ed il Circolo Ufficiali di Marina: Aria, acqua, terra e fuoco e Carlo Montarsolo e il mare. Nell’autunno 2016, promosse dai Comuni di Ercolano e di Nola, si svolgono due nuove mostre: Impressioni vesuviane e Vulcanica. Nel dicembre 2016, curata dall’Associazione Montarsolo e con il patrocinio del Comune di Roma viene realizzata al Teatro di Villa Torlonia di Roma una mostra-evento culturale in memoria di Carlo e Paolo Montarsolo: Note di colore, l’arte dei fratelli Montarsolo. L’iniziativa viene ripetuta a San Francisco, su invito dell’Istituto Italiano di Cultura e con il patrocinio congiunto del Ministero degli Affari Esteri e dei Beni Culturali, nel maggio 2018.
Due importanti retrospettive si svolgono a Napoli (Castel dell’Ovo e Reggia di Portici) nel gennaio 2018 e gennaio 2019.